Nuovi criteri per la formazione OAM?

E’ sempre importante l’occasione di incontro che la MFC offre agli operatori del mercato finanziario per conoscersi e confrontarsi con le sue più recenti evoluzioni, in particolare, anche quest’anno l’annual forum 2013 ci ha fornito la possibilità di ascoltare quella che il convegno definisce “La voce dell’OAM” e cioè una intervista ad importanti Membri di rappresentanza dell’Organismo di vigilanza a proposito dei più svariati temi che riguardano la sua vita ed attività.

In particolare quest’anno l’intervista condotta da Enrico Pollino all’avv. Andrea Ciani, uno dei più autorevoli membri dell’OAM, se non altro perché è stato nominato dopo per  molti anni ha seguito la riforma del settore e quindi ne ha oggi una ottima conoscenza. L’intervista è stata incentrata su due temi principali: il primo ha riguardato il più recente orientamento dell’organismo sui temi della cosiddetta “comediazione” e del rapporto fra mediatori ed agenti in attività finanziaria con agenti di assicurazione e broker assicurativi, mentre il secondo tema è stato l’attività di vigilanza ed i riscontri sulla formazione effettuata.

Sulla prima domanda la risposta data dall’avv. Ciani non è andata oltre quanto già scritto dall’Oam nella Comunicazione N° 2 a proposito dell’argomento, mentre in merito al rapporto  fra intermediari del credito e delle assicurazioni è stato ribadito che gli agenti in attività  finanziaria possono avere rapporti di distribuzione dei prodotti assicurativi solo se passano attraverso un accordo di distribuzione con un agente di assicurazione,  specularmente  il mediatore creditizio per la distribuzione degli stessi prodotti dovrà avere un accordo con un broker assicurativo.

Nella seconda parte dell’intervista ha preso la parola l’avv. Ciani, che, prima di intrattenersi sulla descrizione delle attività ispettive condotte dall’Organismo, ha ritenuto opportuno rimarcare con decisione,  che le indicazioni  e le prescrizioni previste dal legislatore nella riforma del T.U.B. non sembrano essere accettate come definitive da molti operatori del settore. Tale opinione ha preso corpo, anche dall’esame sistematico dei quesiti che nel corso del primo anno sono stati posti all’organismo, quesiti in cui si poteva riscontrare, in alcuni casi, invece della ricerca di un chiarimento per la corretta applicazione della norma, la ricerca di un qualsivoglia “escamotage” per agirarla.  Con un giudizio severo circa tale atteggiamento, l’avv. Ciani ha concluso su questo punto  ribadendo che L’organismo nel rispondere a tante richieste di chiarimenti ricevute nel corso della fase iniziale della sua attività ha tenuto conto delle difficoltà del settore nelle prime fasi di applicazione della riforma , con un atteggiamento  differente almeno in questa fase iniziale rispetto ad altri Organismi che pure hanno competenza sul settore come Ivass e Banca d’Italia.

Nell’ultima parte dell’incontro , purtroppo breve perché relegato al termine della manifestazione, sempre l’avv. Ciani ha descritto le prime visite ispettive, all’inizio effettuate su piccole realtà agenziali dai neo assunti ispettori dell’OAM insieme agli ispettori dell’Enasarco, queste visite, sono state precedute da una serie di attività di controllo fatte direttamente da Roma su professionalità ed onorabilità degli iscritti da costoro indicate in  autocertificazioni fornite all’organismo ed anche su questo punto si è soffermato per sottolineare che in futuro, sarà dato meno spazio allo strumento dell’autocertificazione.

Il riscontro più efficace delle prime attività di vigilanza si è avuto sulle attività di formazione, in particolare è stato riscontrato che alcune società di formazione hanno erogato dei test a collaboratori di agenti o mediatori in maniera difforme rispetto a  quanto previsto dall’organismo, in particolare è stato citato il caso di test in cui la società di formazione ha consentito al titolare dell’agenzia o della società di mediazione di effettuare il test ai suoi collaboratori , in questi casi l’OAM sta prendendo provvedimenti, sicuramente chiedendo il rifacimento dei test ( personalmente mi auguro che l’organismo chiederà anche di cambiare società di formazione). A questo proposito l’avv. Ciani ha avuto parole molto critiche sui soggetti sottoposti a queste attività ispettive che nella maggior parte dei casi sono sembrati avere un atteggiamento reticente rispetto all’attività ispettiva stessa, in particolare ha espresso la sua personale opinione sul futuro di questi test che potrebbero essere avocati dall’organismo cosi come gli esami di ammissione agli albi.

Personalmente da operatore del settore della formazione, mi auguro che non sarà questa la strada che intraprenderà l’Organismo,  in quanto penalizzerebbe ingiustamente le società di formazione che operano nel rispetto delle prescrizioni dell’OAM stesso, mentre preferirei che fossero sanzionati gli intermediari che hanno utilizzato tali metodi e le società di formazione che lo hanno consentito.

Gaetano Burrattini

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