Si avvia a chiudere l’anno in positivo il bilancio degli iscritti agli Elenchi tenuti dall’Organismo: al 31 ottobre del 2021 tutte le categorie mostrano infatti il segno +. In controtendenza gli iscritti ai Registri: sia i Cambiavalute, che continuano a risentire della crisi del turismo, sia i Compro oro che registrano una diminuzione dei soggetti iscritti. Complessivamente tra dicembre 2020 e il 31 ottobre 2021 gli iscritti agli Elenchi sono aumentati di 452 unità. Il maggior incremento si registra tra gli Agenti IP persone fisiche (+212) seguiti dagli Agenti in attività finanziaria persone fisiche (+170) mentre i Mediatori creditizi contano 11 iscritti in più.
Prosegue la crescita dei collaboratori che sfiorano quota 19mila trainati dai collaboratori di Agenti società di capitali e di Mediatori creditizi (+696 e +712 rispettivamente). In controtendenza il numero dei collaboratori degli Agenti società di persone che si riducono di 27 unità.
L’OAM ha poi pubblicato di recente uno studio, al momento limitato agli Agenti, che analizza da un lato il trend di iscrizione per fascia di età per il 2019, 2020 e 2021, e dall’altro verifica le variazioni annuali per fascia di età dell’intera popolazione degli iscritti come Agenti persone fisiche.
Per quanto concerne la divisione per fascia di età dei nuovi iscritti Agenti persone fisiche per gli anni 2019, 2020 e 2021, è possibile riscontrare un graduale ricambio generazionale. Infatti, negli ultimi 3 anni il trend di iscrizione degli under 40 risulta in crescita rispetto alle altre fasce di età. In particolare, la percentuale dei nuovi iscritti nel 2019 under 40 è pari al 51%, aumentando sino al 55% e 56% rispettivamente nel 2020 e al primo dicembre 2021. Focalizzando l’attenzione sui più giovani, ovvero sugli Agenti under 30 neoiscritti agli elenchi dell’Organismo, i risultati ottenuti mostrano una crescita di 5 punti percentuali della categoria sulle nuove iscrizioni dal 2019 al 2021, in conferma al trend in aumento precedentemente descritto. In particolare, la crescita risulta più forte per gli uomini (passati dal 22% nel 2019 al 29% nel 2021), mentre per le donne è stato riscontrato un aumento di un punto percentuale dal 2019 al 202.
Le tendenze riscontrate sulle nuove iscrizioni degliAgenti persone fisiche si traducono in un graduale svecchiamento per la categoria di iscritti oggetto di analisi, anche se gli iscritti over 40 anni costituiscono ancora la maggioranza: dei 5.440 Agenti persone fisiche iscritti al primo dicembre 2021 (sia operativi che non operativi) il 66% ha più di 40 anni (di cui il 36% nella fascia d’età tra i 40 e 50) mentre il 34% sono under 40. Gli Agenti persone fisiche appartenenti alle fasce di età 18/30 e 31/40 risultano in aumento rispettivamente di due e di un punto percentuale rispetto al 2020, mentre per le restanti fasce si denota una riduzione uniforme dell’1%.
Il 30 giugno 2021 la Commissione europea ha proposto la riforma della Direttiva europea, 48/2008 concernente il credito ai consumatori che unitamente alla proposta di revisione della Direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti (Direttiva 2001/95/EC cd. GPSD – General Product Safety Directive) rappresenta una parte fondamentale della nuova agenda dei consumatori predisposta dalla Commissione. La proposta è di una Direttiva di piena armonizzazione ma con possibilità per gli Stati membri di legiferare nell’ambito di specifici aspetti. Una forma che intende superare le scelte troppo autonome di alcuni Paesi nell’applicazione della Direttiva 48.
La Commissione dall’introduzione della nuove disciplina si attende una rilevante omogeneità di comportamenti degli Stati dell’Unione.
Le proposte di aggiornamento della Direttiva 48/2008 sono molte.
La prima riguarda l’estensione della tutela anche ai prestiti inferiori a 200 euro, ai crediti senza interessi, a tutte le concessioni di scoperto, ai contratti di leasing e ai contratti conclusi attraverso piattaforme di prestito P2P.
La proposta prevede notevoli novità alla luce dello sviluppo della digitalizzazione finanziaria che ha, in alcuni casi, “stravolto” l’attività con l’ingresso di nuovi operatori tra cui le piattaforme digitale peer to peer (P2P), con forme diverse dal passato delle informazioni veicolate online, con sistemi automatizzati di valutazione del merito creditizio e con l’utilizzo di dati non utilizzati in passato.
Circa il merito creditizio è previsto che sia rilasciato sulla base di informazioni che consentano una sua migliore valutazione anche attraverso dati che consentano di ridurre il rischio di situazione di sovraindebitamento, pur nel rispetto delle indicazioni del Regolamento per il trattamento dei dati nell’utilizzo di dati alternativi a quelli previsti dalla normativa.
Tra le norme rientranti nella proposta anche il crowdfunding.
Nell’ambito della valutazione della proposta è opportuna la richiesta di non attendere future normative ma inserire nella nuova Direttiva anche la protezione dei consumatori che investono attraverso piattaforme digitali.
Altri cambiamenti riguardano le definizioni di alcuni termini chiave, il rilascio di spiegazioni adeguate ai consumatori, la riduzione delle informazioni pubblicitarie ai consumatori, con attenzione, soprattutto, alle informazioni più importanti se rilasciata in alcuni canali, una maggiore efficacia delle informazioni precontrattuali, introdotto il divieto di utilizzo di caselle preselezionate, di pratiche di commercializzazione abbinata, di vendita non sollecitata di prodotti creditizi, introdotti standard da utilizzare nei servizi di consulenza e norme di comportamento, divieto di vendita non sollecitata di prodotti di credito
Molto importante, visto lo scarso successo dell’attuale disciplina, la proposta di ridurre i costi a carico dei consumatori attraverso l’obbligo fissare limiti sui tassi di interesse, del tasso annuo effettivo globale o del costo totale del credito.
Rafforzato l’obbligo per gli intermediari di provvedere alla formazione del personale che deve essere competente per le attività cui è assegnato, nel contempo lo Stato dovrà sviluppare l’educazione finanziaria dei propri cittadini.
La consulenza ai consumatori è più volte richiamata nella proposta di Direttiva. Una prima volta per confermare che gli operatori devono indirizzarla, in maniera rigorosa, per favorire la scelta migliore per il consumatore, una seconda volta, come si vedrà più avanti, attraverso un possibile servizio di consulenza sul debito.
In tema di rimborsi per estinzione anticipata dei finanziamenti la proposta di Direttiva, con riferimento alla sentenza Lexitor, conferma che “al consumatore dovrebbe essere concessa la facoltà di adempiere ai suoi obblighi prima della data concordata nel contratto di credito” (considerando 62). E’ sottolineato che in caso di estinzione anticipata il consumatore a diritto alla restituzione di tutti i costi non maturati e nello stesso tempo il credito può avere diritto a un indennizzo equo e oggettivamente giustificato per i costi direttamente collegati al rimborso anticipato, tenendo conto anche di eventuali suoi risparmi; il metodo di calcolo deve essere trasparente e comprensibile fin dalla fase precontrattuale e, comunque, durante l’esecuzione del contratto di credito e deve essere di facile applicazione e le Autorità dovrebbero poterlo controllare; un tasso forfettario di indennizzo potrebbe facilitare sia i creditori che le Autorità. E’ lasciata ai singoli Stati la possibilità di prevedere che l’indennizzo sia riconosciuto solo oltre una determinata soglia del rimborso e, comunque per un importo che non ecceda 10.000 euro; tutto valutando l’importo medio dei crediti al consumo sul mercato di competenza.
Prendendo spunto da questa parte della riforma, altro aspetto che non è stato affrontato è quello del diritto di recesso verso l’intermediario del credito in caso di rimborso a fronte di un’estinzione anticipata; senza dimenticare la possibilità di riconoscimento di commissioni direttamente all’intermediario del credito, se non il doppio utilizzo di un servizio di consulenza e, solo successivamente, di un intermediario del credito.
Anche in questo caso sembrerebbe opportuno inserire nella nuova Direttiva una chiara previsione in materia. A prescindere da quale possa essere decisa, in ogni caso, almeno in Italia, eviterà nuovi contenziosi che, peraltro, già si annunciano anche con la riforma dell’art. 125 sexies del TUB prevista dalla legge 106 del 23 luglio 2021.
In molti Paesi europei è consolidato l’utilizzo, nel collocamento di prestiti ai consumatori, di reti terze.
Una parte importante della proposta è relativa al sovraindebitamento, comprendendo un maggiore peso nella concessione dei finanziamenti del merito creditizio, nell’introduzione di una tolleranza da parte dei creditori in caso di difficoltà del debito nell’obbligo per gli Stati membri di adottare misure volte a incoraggiare i creditori a esercitare, anche offrendo, prima dell’avvio di provvedimenti esecutivi, specifici servizi di consulenza sul debito, personale e indipendente, che può essere legale, di gestione del denaro, e del debito, fino all’assistenza sociale e psicologica.
Infine, un capitolo delle novità riguarda le sanzioni con l’introduzione della regola del 4% (sanzione pecuniaria massima minima) per le infrazioni transfrontaliere diffuse.
Indicate specificatamente le modalità di applicazione della normativa da parte delle Autorità dei settori sottoposti al rispetto della Direttiva.
Il Garante europeo della protezione dei dati (GEPD), ha pubblicato il suo parere sulla proposta di direttiva della Commissione europea sui crediti al consumo. La proposta mira a modernizzare le norme esistenti in materia di credito al consumo per far fronte ai cambiamenti indotti dalla digitalizzazione e da altre tendenze di mercato, come il maggiore utilizzo dei canali di vendita online o nuove forme di credito al consumo.
Il GEPD ritiene che la proposta abbia un chiaro impatto sulla tutela dei diritti e delle libertà delle persone rispetto al trattamento dei dati personali, in particolare le disposizioni relative alla valutazione del merito creditizio e alle offerte personalizzate sulla base del trattamento automatizzato.
Nel suo parere il GEPD sostiene l’obiettivo della proposta di rafforzare la tutela dei consumatori e ricorda il rapporto di complementarità tra tutela dei consumatori e protezione dei dati.
Il GEPD invita il legislatore a perseguire un’ulteriore armonizzazione e tutela dei consumatori specificando ulteriormente le categorie di dati che possono e non possono essere utilizzate per valutare il merito creditizio. A questo proposito, il GEPD sostiene il divieto di trattare i dati dei social media e i dati sanitari a tal fine. Allo stesso tempo, il GEPD raccomanda di estendere tale divieto all’uso di eventuali categorie speciali di dati personali ai sensi dell’articolo 9 del GDPR, nonché alle informazioni relative ai dati di navigazione online delle persone.
Il GEPD ritiene che dovrebbero essere presi in considerazione anche i requisiti, il ruolo e le responsabilità delle banche dati sui crediti o di terzi che forniscono «punteggi di credito». La proposta dovrebbe armonizzare le categorie di informazioni che possono essere contenute nelle banche dati per la valutazione del merito creditizio e specificare quando tali banche dati possano essere consultate.
Inoltre, quando la valutazione del merito creditizio comporti l’uso della profilazione o altro trattamento automatizzato di dati personali, i consumatori dovrebbero sempre ricevere informazioni preliminari significative ed essere in grado di richiedere una valutazione umana.
Gaetano Burrattini
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L’OAM ha indetto le sessioni dalla n. 85 alla n. 92 della Prova d’Esame, con modalità di svolgimento online, per l’iscrizione negli Elenchi degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi, come indicato nel Bando pubblicato.
Le sessioni si svolgeranno nei giorni 13, 14, 15 e 16 dicembre 2021, con inizio alle ore 09:30 e 15:00 di ciascun giorno e sarà possibile prenotarsi, fino ad esaurimento dei posti disponibili, dalle ore 11:00 del giorno 18/11/2021, come da Bando pubblicato.
Si segnala agli interessati che è possibile prenotarsi e partecipare a una o più tra le sessioni disponibili. Per ogni sessione prenotata deve essere corrisposto il pagamento del contributo previsto.
Le date ed il numero delle sessioni indicate potranno subire variazioni – opportunamente e tempestivamente comunicate – nei casi previsti dal Bando stesso.
Secondo PrestitiOnline.it a richiederlo sono principalmente i cinquantenni con un reddito medio mensile di poco superiore ai 1.500 euro
Complici tassi mediamente più convenienti rispetto ai classici prestiti personali, cresce l’interesse degli italiani nei confronti della “cessione del quinto”, forma di finanziamento che si estingue con la cessione del quinto di stipendio o pensione. Ad affermarlo l’Osservatorio di PrestitiOnline.it che ha analizzato i dati relativi al periodo compreso tra luglio e settembre 2021.
I migliori Taeg (Tasso annuo effettivo globale) di cessione del quinto sono stabilmente sotto il 5%, mediamente inferiori rispetto a quelli dei prestiti personali (5,65%). Nella fattispecie, si registra un tasso del 4,82% per i privati, del 3,30% per i dipendenti pubblici e del 3,76% per i pensionati. Il miglior Taeg per i privati segna un -3,4% rispetto al secondo trimestre del 2020 mentre è stabilmente ai minimi per i dipendenti pubblici. Guardando i dati di Banca d’Italia sui tassi medi relativi al primo trimestre 2021, si registra un calo del tasso medio di mercato per cessione del quinto (ora pari al 7,34%) a fronte di un aumento di quello dei prestiti personali (ora pari al 9,40%).
A richiedere il prestito personale sono persone mediamente più giovani rispetto a chi opta per la cessione: 42 anni e 9 mesi contro 51 anni e 10 mesi. La cessione viene richiesta, inoltre, per durate di 10 anni per un importo di 18.490 euro mentre i prestiti personali hanno tendenzialmente durate più brevi (5 anni) e un valore inferiore (8.900 euro).
Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente sono aumentate le richieste di finanziamenti per viaggi e vacanze (+30%), probabilmente sull’onda delle vaccinazioni che potrebbero aver influenzato anche sull’aumento dei prestiti per i matrimoni (+7%). In crescita considerevole la domanda di prestiti per spese mediche (+25%).
A livello geografico, nelle città di Milano e Roma la finalità più frequenta è la liquidità seguita dall’acquisto di un’auto usata e dalla ristrutturazione di un immobile. Trend leggermente differenti a Torino dove, al terzo posto, troviamo il consolidamento. A Napoli la ristrutturazione balza al primo posto davanti a liquidità e auto usata mentre a Cagliari troviamo auto usata, liquidità e ristrutturazione.
In fatto di prestiti liquidità, svincolati da un impiego specifico, nel primo trimestre 2020 le richieste erano il 21,4% del totale. Nello stesso periodo del 2021 si raggiunge, invece, il 32%, cifra che incide anche sulla diminuzione complessiva degli importi medi di prestiti richiesti (passati da 10.100 a 9.500 euro), dato che la finalità liquidità ha importi medi richiesti nettamente più bassi rispetto alla media (7.300 euro).
Gli effetti “invasivi” della ormai famosa “sentenza Lexitor” sul mercato del credito al consumo ed in particolare su quello delle cessioni del quinto dello stipendio hanno spinto il legislatore ad intervenire sugli aspetti che nell’ultimo anno hanno determinato sia interpretazioni diverse da parte della magistratura ordinaria, che difficoltà di regolamentazione del fenomeno da parte della Banca d’Italia.
In misura determinante hanno contribuito a questo intervento sia le interpretazioni della sentenza fornite dall’A.B.F., che l’azione di “moral suasion” dell’O.A.M. nonché di “lobbying” posta in essere da parte di Banche ed Istituti Finanziari particolarmente impegnati nel settore della CQS.
L’approvazione della Legge 23 Luglio 2021, n°106 recante disposizioni urgenti in materia di COVID 19 è stata l’occasione per intervenire modificando ed introducendo nuovi articoli al Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n° 385 (Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia).
La legge quindi oggi stabilisce, finalmente in modo inequivocabile, che il consumatore ha diritto al rimborso in caso di estinzione anticipata ad una riduzione del costo totale del credito in misura pari agli interessi ed ai costi dovuti per la vita residua del contratto. I contratti dovranno indicare se i costi e gli interessi saranno detratti applicando il criterio della proporzionalità oppure il costo ammortizzato ed ove non sia diversamente indicato, si applicherà il criterio del costo ammortizzato.
Questa lunga premessa ci è servita per illustrare gli effetti di un altro argomento su cui il legislatore è intervenuto modificando l’art 125 sexties del T.U. bancario, disponendo al comma 3 che recita: “salva diversa pattuizione tra il finanziatore e l’intermediario del credito, il finanziatore ha il diritto di regresso nei confronti dell’intermediario del credito per le quote dell’importo rimborsato al consumatore relativa al compenso per l’attività di intermediazione del credito”.
Premesso che queste disposizioni si applicano per le operazioni perfezionate dal 24 luglio 2021 in poi, cosa significa in concreto per le provvigioni percepite dagli agenti, i mediatori creditizi ed a cascata dai loro collaboratori? Evidentemente essi possono essere chiamati a rispondere della quota parte delle provvigioni che sono state oggetto di rimborso al consumatore da parte del finanziatore. Occorrerà quindi considerare attentamente da parte di agenti e mediatori la negoziazione di accordi che regolino con precisione questo aspetto, eventualmente liberando l’intermediario finanziario da quest’onere.
Nella restituzione delle provvigioni percepite, qualora dovute, vanno coinvolti eventualmente anche gli stessi collaboratori che evidentemente andranno selezionati con una cura ancora maggiore del passato in quanto potrebbero essere chiamati a partecipare ai rimborsi nel corso degli anni successivi alla chiusura del rapporto con l’intermediario mandante.
Quali saranno gli effetti di queste novità per la gestione economica degli agenti in attività finanziaria ed i mediatori creditizi è difficile prevederlo, di sicuro essi hanno ora ulteriori difficoltà da superare per assicurare la loro permanenza nel mercato.
Gaetano Burrattini
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L’OAM ha indetto le sessioni dalla n. 69 alla n. 92 della prova d’esame per il 4° trimestre del 2021, con modalità di svolgimento online, per l’iscrizione negli Elenchi degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi, come indicato nel Bando che potete scaricare qui.
Le sessioni dalla n. 69 alla n. 92 della prossima prova d’esame per l’iscrizione negli Elenchi si svolgeranno nei giorni 11, 12, 13, 14 Ottobre, 15, 16, 17 e 18 Novembre e 13, 14, 15 e 16 Dicembre, con inizio alle ore 09:30 e 15:00 di ciascun giorno, come indicato nel Bando pubblicato.
Sarà possibile prenotarsi, fino a esaurimento dei posti disponibili, dalle ore 11:00 del giorno 16/09/2021, come da bando pubblicato.
Si segnala agli interessati che è possibile prenotarsi e partecipare a una o più tra le sessioni disponibili. Per ogni sessione prenotata deve essere corrisposto il pagamento del contributo previsto.Così il calendario delle sessioni di Ottobre, Novembre e Dicembre 2021:
Per scaricare il bando, la guida alla prenotazione all’esame, all’installazione del software per svolgere l’esame online clicca QUI
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L’OAM ha indetto le sessioni dalla n. 49 alla n. 68 della prova d’esame, con modalità di svolgimento online, per l’iscrizione negli Elenchi degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi, come indicato nel Bando pubblicato.
Le sessioni dalla n. 49 alla n. 68 della prossima prova d’esame per l’iscrizione negli Elenchi si svolgeranno nei giorni 12, 13, 14 e 15 luglio, 2 e 3 agosto, 13, 14, 15 e 16 settembre, con inizio alle ore 09:30 e 15:00 di ciascun giorno, come indicato nel Bando pubblicato.
Sarà possibile prenotarsi, fino a esaurimento dei posti disponibili, dalle ore 11:00 del giorno 17/06/2021, come da bando pubblicato.
Si segnala agli interessati che è possibile prenotarsi e partecipare a una o più tra le sessioni disponibili. Per ogni sessione prenotata deve essere corrisposto il pagamento del contributo previsto.Così il calendario delle sessioni di Luglio, Agosto e Settembre 2021: Per scaricare il bando, la guida alla prenotazione all’esame, all’installazione del software per svolgere l’esame online clicca QUI
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Nel 2019 e per tutto il 2020 il consumatore ha in genere subito una modifica delle sue aspettative di guadagno e soprattutto in Italia, ma anche nel resto del mondo occidentale, ha modificato i suoi abituali comportamenti aumentando la sua propensione al risparmio (del resto già alta in Italia) riducendo di conseguenza i consumi. Tale riduzione non ha potuto che riflettersi negativamente sul mercato del credito al consumo. Contemporaneamente l’isolamento a cui siamo stati costretti dal Covid19 ha influito sulle modalità di acquisto di tutti i prodotti dando un forte impulso agli acquisti on-line, creando un’abitudine per questo tipo di acquisti che permarrà anche dopo l’abolizione delle restrizioni dovute alla pandemia.
Di questo cambio di mentalità dovranno tener conto quanti di voi, superato l’esame si accingono ad entrare nel mercato dei servizi finanziari. Di recente uno studio dell’ASSOFIN (la più importante fra le associazioni di società presenti nel settore del credito al consumo) ha pubblicato i dati dell’andamento del mercato nel 2020.
Frenano le erogazioni, con una flessione, nel 2020, superiore al 20% rispetto al 2019, a circa 53.307.000 euro. Tra le soluzioni che hanno registrato le riduzioni più consistenti ci sono i prestiti personali (circa -33% anno su anno, a 17.333.748 euro). Quelli finalizzati hanno perso, complessivamente, il 13,5%, a 10.992.569 euro. E’ andata meglio per la cessione del quinti dello stipendio o della pensione, con un calo annuale del 9,5%, a 5.490.569 euro. Nel primo trimestre 2021 il valore delle operazioni (considerando il totale dato da credito al consumo e carte di credito) registra una flessione del 1,3% rispetto all’anno precedente.
Gli operatori guardano con fiducia ai prossimi mesi. Essi prevedono una ripresa delle erogazioni, legata all’augurato miglioramento del quadro macroeconomico e a condizioni di funding che si prevedono ancora favorevoli. La digitalizzazione si è posta come una delle principali necessità con cui fare i conti per le realtà del credito al consumo nel corso della pandemia. Sullo sfondo anche l’aggiornamento della normativa europea. Entro giugno sarà presentata dalla Commissione Ue la proposta di revisione della direttiva in materia di credito al consumo. Da essa ci si attende un aggiornamento della normativa Europea che regolamenti in maniera più attuale all’odierno stato della tecnologia a disposizione il rapporto fra finanziatore e consumatore. Anche il legislatore italiano sarà conseguentemente costretto ad emanare normative coerenti sia con la nuova normativa Europea, che con gli adeguamenti del Codice del Consumo, affinché l’introduzione delle nuove tecnologie non nuoccia alla chiarezza dei rapporti ed alla comprensione delle clausole da parte dei consumatori.
Quanto alla paventata concorrenza di operatori fintech, nonostante il rallentamento del 2020, resta uno dei settori di maggiore interesse nel contesto del retail banking. C’è fiducia per il futuro, ma allo stesso tempo cresce la consapevolezza di ritrovarsi di fronte a una transizione importante. In particolare, le sfide da affrontare saranno la crescente digitalizzazione del percorso d’acquisto con la progressiva disintermediazione dal ruolo del point of sale fisico e questo mette in discussione il ruolo delle reti di vendita. La seconda sfida è relativa alla convergenza tra mondo dei pagamenti e finanziamenti, con l’avvento di nuovi player (Amazon e operatori telefonici) e di nuove soluzione (es. nell’ambito delle carte revolving). Da non sottovalutare, poi, l’analisi dei dati, che si avvale di strumenti spesso basati sull’intelligenza artificiale con i quali le banche iniziano a dialogare. L’accesso a informazioni trasversali sulla clientela e la conseguente elaborazione permette anche a operatori non bancari di effettuare valutazioni accurate dei rischi. Infine assistiamo alla trasformazione del digital marketing. Cambiano i canali di contatto con la clientela e si trasforma anche la catena distributiva.
I Dati dell’L’osservatorio di Assofin
Evoluzione del settore del credito al consumo. Dati a fine marzo 2021
Infine uno studio interessante è stato di recente pubblicato dalla Banca d’Italia sulla condizione delle famiglie italiane al termine della pandemia, in cui il 60% di esse dichiara di avere difficoltà ad arrivare alla fine del mese, e questo almeno per il 40% di esse ha significato anche aver speso meno del reddito percepito nel 2020, perché se è vero che vi è fiducia nella ripresa essa non viene vista come così immediata. Naturalmente influendo anche sulle prospettive di indebitamento.
Gaetano Burrattini
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Le richieste di prestiti da parte delle famiglie sono tornate sui livelli Pre Covid: +6,7% nel primo trimestre 2021
Nel trimestre crescono i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (+24,8%)
Diminuiscono ancora le richieste di prestiti personali (-12,8%)
L’importo medio richiesto cresce ancora (+1,6% rispetto al 2020) e a marzo sfiora i 10.000 Euro
Il primo trimestre del 2021 segna un’inversione di tendenza rispetto al 2020 con una crescita del numero dellerichieste di prestitida parte delle famiglie italiane. È quanto emerge dall’analisi delle richieste registrate sul Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF, che segnala un incremento complessivo del +6,7% delle richieste di prestiti, nell’aggregato di personali e finalizzati, rispetto al corrispondente periodo del 2020.
Tale incremento è dovuto alla brillante performance del mese di marzo, condizionata però dal confronto con il corrispondente mese del 2020, che aveva visto la sostanziale paralisi dell’operatività a causa del lockdown totale varato per contenere la prima ondata della pandemia.
Motore della crescita sono stati i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi, che nel primo trimestre dell’anno fanno segnare un incremento del +24,8%, mentre le richieste di prestiti personali si confermano ancora in territorio negativo, con un calo complessivo del-12,8% nel trimestre malgrado il deciso recupero fatto segnare nel singolo mese di marzo (+38,2%).
L’IMPORTO MEDIO RICHIESTO
Questo inizio d’anno si caratterizza anche per un altro segnale incoraggiante, rappresentato dall’incremento dell’importo medio richiesto (+1,6% rispetto al I trimestre 2020), che nell’aggregato di prestiti personali e finalizzati si è attestato a 9.831 Euro. Relativamente al singolo mese di marzo, l’importo medio arriva a 9.981 Euro.
Andamento dell’importo medio dei prestiti richiesti
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
Più nel dettaglio, per quanto riguarda il comparto dei prestiti finalizzati l’importo medio è stato pari a 7.707 Euro (+26,1% rispetto al marzo 2020) contro i 13.366 Euro dei prestiti personali (+4,1%).
LA DISTRIBUZIONE DELLE RICHIESTE PER FASCE DI IMPORTO
Relativamente alla distribuzione per fascia di importo, il primo trimestre del 2021 vede le richieste per importi inferiori ai 5.000 Euro essere la soluzione preferita dagli italiani, con il 45,8% del totale, a conferma dell’atteggiamento prudente che ancora caratterizza il comportamento delle famiglie in questa fase di incertezza.
Classe di importo finanziamento (prestiti finalizzati + personali)
Distribuzione %I trim 2021
Fino a 5.000 €
45,8%
5.001 – 10.000 €
18,7%
10.001 – 20.000 €
22,3%
20.001 – 35.000 €
10,1%
35.001 – 75.000 €
2,8%
Oltre 75.000 €
0,2%
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
Approfondendo l’analisi per tipologia di finanziamento, il 56,4% delle richieste di prestiti finalizzati si caratterizza per importi al di sotto dei 5.000 Euro, in virtù della preponderanza di finanziamenti per beni di importo contenuto, anche se nel periodo di osservazione si registra un aumento di +2,9 punti percentuali per i finanziamenti superiori ai 10.000 Euro.
Per i prestiti personali è sempre la classe compresa al di sotto dei 5.000 Euro quella in cui si concentra il maggior numero di richieste (con il 29,3% del totale, seppur in calo di -0,9 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo 2020).
LA DISTRIBUZIONE PER CLASSE DI DURATA
L’analisi della distribuzione delle richieste di prestiti per durata del finanziamento conferma che anche in questo primo trimestre dell’anno è la classe superiore ai 5 anni quella con la quota maggioritaria, con il 25% del totale (seppur in leggero calo rispetto all’anno scorso), a conferma della propensione delle famiglie a privilegiare soluzioni che pesino il meno possibile sul bilancio familiare.
Classe Durata Finanziamento (prestiti finalizzati + personali)
Distribuzione %I trim 2021
0 – 12 mesi
16,5%
13 – 18 mesi
2,7%
19 – 24 mesi
13,2%
25 – 36 mesi
18,6%
37– 48 mesi
12,0%
48 – 60 mesi
12,0%
oltre 60 mesi
25,0%
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
Per quanto riguarda i prestiti finalizzati, nel periodo di osservazione le richieste si sono concentrate principalmente nella fascia di durata compresa tra i 25 e i 36 mesi, con il 24% del totale (+5,3 punti percentuali rispetto al I trimestre 2020), mentre le richieste di prestiti personali si stanno indirizzando sempre di più verso i piani di rimborso più lunghi, con quelle superiori ai 5 anni che arrivano a spiegare il 43,3% del totale (seppur in leggero calo rispetto all’anno scorso).
LA DISTRIBUZIONE DELLE RICHIESTE PER FASCE DI ETÀ
Osservando, infine, la distribuzione delle interrogazioni in relazione all’età del richiedente, l’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF evidenzia come nel primo trimestre 2021 sia stata la fascia compresa tra i 45 e i 54 anni a risultare maggioritaria, con una quota pari al 25,2% del totale, seguita da quella tra i 35 e i 44 anni, con il 21,6%. Nel complesso le richieste degli under 35 arrivano a incidere per il 23,3% sul totale.
Classe di Età(prestiti finalizzati + personali)
Distribuzione% I trim 2021
18-24 anni
5,6%
25-34 anni
17,7%
35-44 anni
21,6%
45-54 anni
25,2%
55-64 anni
18,0%
65-74 anni
10,0%
Oltre 74 anni
2,0%
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
“Malgrado la situazione di incertezza che ancora regna a causa dell’andamento dei contagi, gli italiani sembrano aver ormai imparato a convivere con la pandemia e hanno ripreso a rivolgersi agli istituti di credito per finanziare i propri progetti di spesa – commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF – Nel primo trimestre dell’anno le richieste di prestiti sono complessivamente aumentate, grazie anche alla positiva performance fatta registrare a marzo in confronto con il corrispondente mese del 2020, quando c’era stata una violenta frenata a causa del lockdown totale. Se la domanda è tornata sui livelli del 2019, va però detto che i prestiti personali restano ancora distanti dai livelli pre Covid malgrado l’ampliamento dell’offerta disponibile sui canali digitali”.
L’ANDAMENTO DELLE RICHIESTE DI PRESTITI NELLE REGIONI DEL PAESE
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
Variazione numero richieste prestiti finalizzati I trimestre 2021 vs I trimestre 2020
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
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Il generale clima di consenso che ha accolto l’avvio del lavoro dell’attuale esecutivo è legato al fatto che da questo governo ci si attende un cambio di passo legato essenzialmente ad una minore conflittualità interna alla compagine governativa , ma anche ad una maggiore competenza tecnica dei ministri responsabili dei vari ministeri con particolare riguardo a quelli economici, MEF in testa.
Già dalla fine del 2018 ed ancora oggi le restrizioni operative dovute alla epidemia da Covid 19 hanno costretto l’AAF ed i suoi collaboratori a modificare radicalmente l’approccio utilizzato per contattare la vecchia e nuova clientela. La ricerca di nuovi canali di contatto insieme all’uso sempre più frequente di liste di nominativi (leads) ha comunque consentito alle reti agenziali di sviluppare sempre di più la vendita dei vari prodotti del credito al consumo, non ultimo dei quali le cessioni del quinto.
I dati del credito al consumo sono infatti in crescita ed in particolare quelli legati alla cqs , mentre quelli legati al credito immobiliare registrano un sensibile calo del prezzo degli immobili che ha portato le rate dei mutui ad essere molto vicine ai canoni di acquisto spingendo il mercato verso una crescita delle compravendite soprattutto nelle grandi città.
Questo quadro generale, in generale positivo è accompagnato da una crescita (secondo i dati forniti dall’Oam) del numero degli agenti in attività finanziaria e dei collaboratori dei mediatori creditizi.
Fin qui il contesto generale sembra prospettare futuri sviluppi positivi per gli operatori del settore, ma ci sono aspetti che a ben vedere contrastano con queste rosee premesse.
Innanzitutto, pur leggendo nei dati Assofin una crescita del settore, verifichiamo che dal punto di vista dell’offerta i competitors che si stanno dividendo il mercato del credito al consumo sono sempre gli stessi senza particolari incrementi in termini di protagonisti. Assistiamo solo a qualche sostituzione con qualcuno che scompare, insieme ad alcune acquisizioni che di fatto riducono le offerte sul mercato.
In questo quadro le figure dell’agente e del collaboratore devono contrastare due elementi che tendono a ridurre le provvigioni che mediamente incassano sulle singole pratiche: il primo dovuto ad una modalità di contatto con il cliente (esclusivamente telefonica) che non gli consente di valorizzare la propria professionalità in quanto la trattativa verte solo sul prezzo senza tener conto degli altri aspetti del rapporto contrattuale. Il secondo (causato dalla scarsezza dell’offerta) che lo costringe ad accettare sempre maggiori limiti provenienti dalle società mandanti.
Il risultato finale di questi elementi che ho descritto è una tensione al ribasso del conto economico di ogni operatore, agente o collaboratore che sia. Tutto ciò non sembra sinora essere stato evidenziato da nessuna associazione di categoria o sindacato per permettere anche alla nostra categoria di godere di ristori adeguati alla crisi economica. auguriamoci che questo governo sappia correggere l’andamento tenuto sinora dai precedenti governi.
Gaetano Burrattini
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