Ad aprile, Assilea ha condotto un’indagine online presso i propri Soci Aggregati agenti per far luce sulle ultime evoluzioni del mercato e sull’impatto che le novità fiscali e la recente Agevolazione Beni strumentali (cd. Sabatini bis) avranno sul settore leasing.
Dalle risposte fornite sull’attività 2013 risulta che circa il 70% dell’intermediato leasing dello scorso anno è stato rivolto al comparto strumentale. Anche il leasing auto ricopre una notevole percentuale del totale, pari al 20,3%. L’immobiliare e l’energy rappresentano insieme circa il restante 10% del totale.
Nell’elenco dei possibili fattori responsabili della crisi del mercato leasing 2013, gli agenti rispondenti al questionario hanno indicato prevalentemente criteri di erogazione troppo rigidi [fig. 1]. La crisi del mercato è dovuta inoltre, per oltre il 70% dei rispondenti, prima di tutto da una crisi di domanda generalizzata che riguarda tutte le tipologie di finanziamento, oltre che una crisi di offerta (38,7%).
Secondo l’esperienza degli operatori, le principali ragioni addotte per il rifiuto di una pratica leasing sono la richiesta di finanziamento di un bene non finanziabile (67,7% delle risposte), le basse garanzie rispetto alla rischiosità dell’operazione (58,1%) e l’eccessiva rischiosità del settore di attività del soggetto che richiede un leasing (54,8%). Secondo una percentuale più contenuta e pari al 25,8% dei rispondenti, anche la bassa redditività dell’operazione può essere motivo di rifiuto di una pratica. L’eccessiva rischiosità legata all’area geografica di attività di chi richiede il leasing (19,4%) e alla durata dell’operazione (16,1%) sono due ulteriori possibili motivi di rifiuto di una pratica leasing.
Alla richiesta di indicare la propria percezione sull’andamento del mercato nei primi mesi del 2014, la maggior parte dei rispondenti ha testimoniato una crescita tendenziale del mercato (45,2% delle risposte) o comunque una sostanziale stabilità (38,7%). Solo il 16% ha invece segnalato una diminuzione dell’intermediato nei primi mesi del 2014, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per tali operatori queste aspettative sono riconducibili presumibilmente a scelte operate da alcune società di leasing sui canali di vendita. Il peso del canale agenti si è attestato al 17,7% del totale stipulato 2013, secondo quanto dichiarato da un campione rappresentativo delle maggiori società di leasing.
La tipologia di bene per la quale si richiede più frequentem un leasing secondo gli agenti rispondenti all’indagine è la categoria delle apparecchiature e impianti industriali (77,4%), seguita da quella dei veicoli commerciali ed industriali (74,2%) [fig. 2]. Selezionando un sottoinsieme dei soli rispondenti che hanno segnalato uno stipulato 2013 in crescita, ritroviamo sostanzialmente gli stessi risultati rilevati sul totale, con lievi differenze.
Oltre il 90% dei rispondenti, dichiara che la clientela che più frequentemente richiede un finanziamento in leasing è quella delle imprese con un numero di dipendenti compreso tra 5 e 250 [fig. 3]. Percentuali superiori al 50% si registrano con riferimento ad imprese individuali e familiari con non più di 5 dipendenti.
Più contenute le percentuali di coloro che indicano professionisti (intorno al 32%) e privati consumatori (percentuali di poco superiori al 3%).
Alla luce delle novità fiscali introdotte con la Legge di Stabilità 2014, il 74,2% dei rispondenti prevede effetti positivi nel settore manifatturiero. In questo settore, la riduzione del periodo di ammortamento fiscale avrà, secondo gli operatori, un importante impatto in termini di creazione di nuovo mercato. Oltre la metà degli agenti rispondenti al questionario immagina inoltre effetti positivi nel mercato immobiliare. Il 32,3% del campione considera anche gli effetti positivi per il settore del commercio e il 29,0% per gli altri servizi destinabili alla vendita.
Relativamente all’Agevolazione Beni strumentali partita il 31 marzo 2014, gli agenti considerano tali misure non efficaci e poco utili a costituire una leva alla ripresa del settore. Sostanzialmente l’opinione si fonda sull’elevata burocratizzazione delle procedure di richiesta e sulla sostanziale esiguità dei contributi statali messi a disposizione per le micro e piccole e medie imprese; tuttavia, l’opinione prevalente è di una generale scarsa informazione sulle procedure anche da parte di chi ne è direttamente interessato.
Fonte: InfoAgenti n. 7 di Assilea – Periodico d’informazione per Agenti in attività finanziaria e Mediatori creditizi