Lo afferma Gaetano Burrattini, esperto del settore, che è stato intervistato dalla redazione del sito http://www.simoneconcorsi della Casa Editrice Simone a pochi giorni dall’esame per l’accesso agli Albi.
Gaetano Burrattini opera nel settore del credito al consumo da da oltre 35 anni, ha esercitato attività di consulenza e formazione in ambito bancario, è consulente di alcune fra le principali compagnie di assicurazione operanti nel settore “credito” ed è autore del manuale “Agenti in attività finanziaria e mediatori creditizi”, pubblicato da Simone Editore. Gli sono state poste alcune domande su queste figure professionali disciplinate dalla riforma del settore degli intermediari del credito operata ex d.lgs. 141/2010.
D. Venerdì 25 settembre 2015, secondo quanto comunicato dall’OAM sul proprio sito, scade il termine ultimo fissato per prenotarsi (o cancellarsi) per l’esame di Agente in attività finanziaria e Mediatore creditizio (Sessioni XXXVII, XXXVIII e XXXIX) che si terrà a Roma lunedì 28. Gli anni passati hanno visto una larga partecipazione di candidati, con un numero di iscritti agli Albi, in particolare quello degli Agenti in attività finanziaria, in crescente aumento: qual è, a Suo parere, la ragione dell’interesse verso questa professione?
R. Dopo la riforma del 2011, il numero degli agenti in attività finanziaria si è ridotto considerevolmente; banche e società finanziarie sono, quindi, alla ricerca di agenti da inserire nelle proprie reti distributive. Si tratta, perciò, di una buona opportunità per entrare nel mondo del lavoro con una qualifica professionale, tra l’altro, regolamentata.
D. Quanto si conosce circa le figure degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi?
R. Ancora poco. Ciò malgrado il ruolo di assoluta centralità – elemento del tutto nuovo, rispetto al passato – conferito, grazie alla riforma, al rapporto consumatore-intermediario. Oltre che su un esame di accesso, si è, infatti, puntato sul possesso di precisi requisiti di onorabilità e su una crescita professionale favorita dalla formazione continua. Le previsioni, tuttavia, inducono all’ottimismo: da quando l’organismo di vigilanza del settore ha iniziato a pubblicizzare queste figure, i primi risultati cominciano a vedersi.
D. In che misura la possibilità, da parte delle banche, di erogare credito è legata a questa professione?
R. Oggi il consumatore, il piccolo imprenditore, l’artigiano e il lavoratore autonomo possono trovare, nell’Agente in attività finanziaria, un interlocutore in grado di analizzarne concretamente la capacità reddituale, permettendo loro di accedere a un credito in linea con le possibilità di restituzione del finanziamento. È un’aspetto di fondamentale importanza per le banche, che, “recepito il messaggio”, hanno cominciato a formare le proprie reti di agenti.
D. Cosa è cambiato nel settore da quando è stato istituito l’OAM (Organismo Agenti e Mediatori)?
R. Direi tutto! Ora vi è una istituzione che, attraverso verifiche dirette o della GdF, controlla costantemente, e non solo da un punto di vista formale, che gli iscritti posseggano e mantengano i requisiti necessari.
D. Un settore professionale, quindi, “al di sopra di ogni sospetto”?
R. Purtroppo no, il contesto congiunturale è positivo, ma deve ancora recuperare i valori ante 2008. Inoltre, è molto diffusa, oggi più che mai, la piaga dell’abusivismo creditizio, fenomeno che costituisce il principale antagonista di chi opera nel rispetto delle regole. In merito al problema l’autorità di settore fa quello che può, ma i risultati del contrasto a questa nuova tipologia di illegalità sono ancora tutti da verificare.
Articolo originale pubblicato su http://www.simoneconcorsi.it